Non per fare il pignolino (lungi da me) ma per puntualizzare al fine di correggere usi impropri.
Se da un lato la spiegazione di Lumacher è del tutto corretta, però la definizione data usando il termine "amplificatore di corrente" non è "canonicamente" corretta, benchè sia comunque sicuramente utile in termini "spicci" per chiarire la questione.
L'inverter è soprattutto un generatore di corrente Alternata partendo pero da sorgente (la batteria) che più Continua di così si muore.
Ovviamente il tutto con un incremento di tensione (non tanto della corrente che anzi diminuisce a parità di potenza richiesta) che appunto da 12V CC passa a 220 AC.
Ora il problema è che:
1) la cosa non è gratis: produce calore che va dissipato (vedasi mia osservazione di qualche post sopra) che quindi è un totale dispendio inutilizzato;
2) la corrente AC che si produce non sempre ha la forma d'onda più adatta per certi utilizzi.
Ora al di là dell'aspetto semantico (come dicevo sopra), è bene notare che ove è possibille sarebbe più conveniente utilizzare degli elettrodomestici realizzati per funzionare direttamente a 12V CC piuttosto che passare attraverso l'inverter per avere la 220 AC per poi magari ripassarla in un trasformatore che oltre a farla nuovamente scendere a 6V (che ne so per caricare le batterie della videocamera) la raddrizza nuovamente rendendola CC (o quasi) partendo da una AC (ancor meno quasi).
Tutto ciò lo dico perchè, se è pur vero che i trsformatori con IN AC accettano diverse tensioni in (addirittura la 110V a 60Hz insime alla 220/230 a 50Hz) per dare una OUT a xV CC è anche vero che se l'onda della AC non è ottimale, non lavorano troppo bene ed alla fine, se magari non si danneggiano, alla lunga però potrebbero danneggiare le batterie che stanno caricando.
Per esempio un anno in Corsica avevo perso il mio caricabatteria d'auto per il cellulare e lo caricavo con quello da casa collegandolo all'inverter. In quanto a potenza richiesta, nessun problema, tuttavia dava il problema che apparentemente la carica era OK ma poi non durava in c@xx :-( risultato finale ho dovuto cambiare la batteria del cellulare). Viceversa questo problema non mi è mai capitato con i caricabatterie d'auto.
Un'altra osservazione è per esempio riguardo al fatto di usare l'inverter per l'asciugacapelli che (anche i più piccoli) hanno sempre delle potenze specifiche di diverse centinaia di W (quelli da casa arrivano anche a 1000/1500W) il che comporta avere un inverter non trascurabile con forte dispendio in termini di potenza e quindi anche di carica dell'auto. Ok i phon da viaggio assorbono poco (quantomeno meno di quelli da casa), ma a conti fatti per esempio un 500W fatto funzionare per che ne so, per 5 minuti assorbe di fatto 500W che tradotti in bassa tensione richiedono una corrente di 41.7A da erogare per un tempo equivalente (5 minuti equivalgono a 1/12 di ora) portando quindi a consumare ben 3.5Ah dei (nel mio caso) 80Ah di capacità disponibili. In ogni caso il cavo che collega l'inverter alla batteria deve essere evidentemente dimensionato in modo da sopportare un passaggio di corrrente pari a più di 40A!! che non sono pochi, quando viceversa in 220V la corrente sarebbe solo di 2.27A. Nel secondo caso un cavo con piccola sezione di rame basta e avanza, nel primo si fonde e brucia tutto!!!
Ok anche senza inverter l'elettrodomestico creato per funzionare a bassa tensione assorbirebbe (a parità di potenza istallata) gli stessi Ampere. Magari un po' meno perchè comunque l'inverter dissipa, ma soprattutto gli elettrodomestici da auto sono tarati un po' più verso il basso, in ogni caso sarebbe conveniente tenere sott'occhio la carica della batteria ed eventualmente fare funzionare (inverter o meno) il tutto con il motore acceso (l'alternatore riesce ad erogare fino a 70A!), però non sempre è possibile farlo.
Tutto ciò ovviamente è valido in termini generali e non tanto riferito all'inverter illustrato da Lumacher.
Il suo è molto ben strutturato e "massiccio" quindi per lui non ci sono problemi ed inoltre mi pare persona avveduta e preparata.
Il mio fine è solo di evitare che altri, leggendo il post (in mancanza di una preparazione tecnica adeguata o semplicemente senza avere la pazienza di leggere tutti i dettagli), pensassero di prendere il primo inverter che gli capita e farci funzionare la stufetta ad induzione o la piastra per capelli (ok 'sto esagerando) che normalmente usano a casa.
Non vorrei aver confuso le idee
e spero viceversa che possa tornare utile.
Ciao
bergio