piano piano prendiamo la via verso il camper e riprendiamo la marcia: direzione casa; neanche due svolte e siamo sul confine, davanti a noi c'è la Svizzera, siamo un po' timorosi: come ci accoglieranno? Abbiamo sentito tanti raccontare le disavventure in questo paese; sono molto fiscali, siamo sicuramente in sovrappeso (non solo io e Gina
), inquinanti (euro zero), la carrozzeria sembra un groviera per la ruggine, goccioliamo più olio di un Rogner; arriviamo al posto di frontiera ma non vediamo anima viva a presidiarlo, mi fermo, guardo in giro, continuo a non vedere nessuno e lentamente riparto, la frontiera rimane alle spalle e proseguiamo nel traffico (scarso) cittadino; prendo coraggio e velocità ed usciamo dall'area cittadina.
Non ho idea se ci siano restrizioni alla circolazione del nostro vecchio camper e nemmeno so quanto costino i pedaggi sulle autostrade svizzere, ma il tragitto per arrivare in Austria non dovrebbe essere molto lungo.
Il parcheggio vuoto di un market è invitante per fermarsi per la cena; consumato il pasto riprendiamo la marcia, arriviamo finalmente alla frontiera con l'Austria, dalla direzione opposta vediamo una fila di veicoli fermi per i controlli doganali, per uscire dalla Svizzera invece nessun problema, appena rallento i doganieri fanno cenno di proseguire; siamo in Europa, mi sento rasserenato
Proseguiamo, è tardi, quasi mezzanotte; arriviamo in una città che mi sembra di conoscere, intanto che cerco di ricordare ....... un'altra frontiera ......... certo è il valico che abbiamo attraversato lo scorso anno, abbiamo davanti il Liechtenstein
Lo scorso anno alla dogana non ci hanno degnato di uno sguardo, invece adesso un doganiere ci ferma: "ALT DOGANA SCVIZZERA!" come svizzera
non siamo in Liechtenstein? va bon il doganiere non va mai contraddetto
Solite frasi di rito e ci lasciano proseguire
Gina propone di dormire a Vaduz come lo scorso anno, il parcheggio davanti alla Cattedrale è tranquillo, il traffico scarso e a due passi dai bagni pubblici con acqua potabile per rifornire un paio di taniche da travasare in un serbatoio.
La notte passa tranquilla, dopo colazione ripartiamo ma dopo pochi minuti squilla il telefono: domani si celebrerà il funerale della suocera di Gina che ieri ci ha lasciato
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Cambio di programma, si imposta il navigatore: direzione Milano.