IMBRAGATO SU UNO STRAPIOMBO

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view post Posted on 4/7/2011, 08:34     +1   -1

Bostik

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Rimembranze di un corso di parapendio ( 1976)


Imbragato su uno strapiombo, a 25 chilometri dall'aeroporto, dopo essermi legato stretto al niente, pensai di essere pronto per volare.
Trent'anni in un lampo.
A quattordici anni, sul tetto del condominio, un lenzuolo fissato con delle corde alle braccia e alla cintura, mi accingevo a saltare, quando, per la prima volta in vita mia, mi trovai faccia a faccia col buonsenso aeronautico.
Slegai le corde, ridiscesi la scaletta, rimisi le lenzuola nello stenditoio e non raccontai mai a nessuno quant'ero stato vicino alla stupidita'.

Comunque, adesso, non si trattava dei quattro metri sul cortile; ce ne erano 600, di metri, con rocce sul fondo: affilati denti di pietra nelle mascelle delle Alpi, che aspettavano famelici una porzione di pazzo. E' così dunque che si sente un suicida? mi domandai. Che ne e' stato del buonsenso aeronautico? Per tutta la vita sono stato un pilota, non un matto...
Tre passi; corro forte, corro come se volessi morire, proprio adesso, oltre il ciglio.
Il gigantesco straccio dietro di me, un niente di nylon, senza alcuna struttura, con i colori di un prisma, invece di trascinarsi spiegazzato nel burrone, scoppio' deflagrando alto nell'aria, un parasole incurvato ad arcobaleno, un sogno tra me e la pazzia.
Invece di morire, volai. "Aaaaa-haaaay", urlai alla montagna, ai denti, al cielo.
Le rocce ascoltarono. "Ehi", mi fecero eco, "non sei un suicida, sei un parapendista!"
Apparecchi simili a soffioni di cardo, i parapendio sono enormemente semplici, tanto che si impara a pilotarli in un giorno.
La pena per gli errori piu' gravi, secondo l'uso aviatorio, e' la morte, certo, ma in quale altra specialita' del volo gli allievi possono andare in solo dopo un'ora di doppio comando?

1 Aprite la sacca e spiegate l'ala sul luogo di decollo,
col ventre in alto.

2 Allacciate le cinture, voltatevi e fronteggiate il vento.

3 Controllate che i cordini siano liberi,
gli elevatori posteriori sopra le braccia,
gli anteriori e le maniglie dei freni nelle mani.

4 Correte in discesa cinque passi o finche' i piedi si staccano da terra.
5 Il freno sinistro fa virare l'ala a sinistra,
il destro la fa virare a destra;
entrambi i freni in su per accelerare,
in giu' per rallentare e fermarsi.

6 Dopo l'atterraggio, ficcate l'ala nella sacca;
risalite la collina a piedi o in macchina.

7 Ripetete i punti da 1 a 6 per il resto della vostra carriera.

Fin'ora, ovunque abbia volato, questi sette punti sono risultati quanto di piu'vicino alla calamita che mi spinse prima sul tetto del garage, e poi a pilotare aeroplani:
il parapendio e' la cosa piu' prossima al volare senza ali, se escludiamo un'esperienza extracorporea o il volare giù per burroni cadendo con la moto.

Un parapendio e' un paracadute di 9 metri senza un aereo da cui lanciarsi, senza caduta libera, senza chiedersi dopo il lancio se anche oggi il nylon si aprira'.
E' un'ala che puo' veleggiare, che puo' portarci su in un'ascendenza, oppure giu', dolcemente, quando la mattinata e' calma.
E' un aliante a basse prestazioni, senza pista, verricello o aereo trainatore.
E' un deltaplano senza longheroni, torre, cavi d'acciaio o trapezio.
E' un ultraleggero senza abitacolo ali fusoliera impennaggi ruote o chiasso a due tempi.
E' un elicottero aperto all'aria: niente parti mobili.
E' una mongolfiera guidabile, senza fiamme e ruggito da drago.
E' un aereo da 12 kg. che si ficca in uno zaino e sta nel bagagliaio di qualsiasi auto,
senza nemmeno occuparlo tutto.

Niente rumore, niente fumo, niente aeroporti, niente danni al pianeta.
Un parapendista lascia una fila di impronte risalendo verso un terreno sopraelevato e non lascia niente scendendo, tranne una larga, lenta pennellata nell'aria, colore a scelta.
 
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missile
view post Posted on 4/7/2011, 08:45     +1   -1




Se un giorno vieni a trovarmi, qua a Trieste, portati appresso la vela, c'è un monte oltre confine, S.Servolo, (c'è anche un ristorante nelle cantine di un castello "ino" diroccato) da dove ogni giorno si lanciano decine di tuoi colleghi (anche il mio vicino di casa) c'è una vista stupende sul golfo e sul Carso.
 
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view post Posted on 4/7/2011, 09:39     +1   -1

Bostik

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CITAZIONE (missile @ 4/7/2011, 09:45) 
Se un giorno vieni a trovarmi, qua a Trieste, portati appresso la vela, c'è un monte oltre confine, S.Servolo, (c'è anche un ristorante nelle cantine di un castello "ino" diroccato) da dove ogni giorno si lanciano decine di tuoi colleghi (anche il mio vicino di casa) c'è una vista stupende sul golfo e sul Carso.

niente vela, partecipammo al corso in 5, (tutti già piloti) nessuno che io sappia ha continuato con le ali in tela..

p.s. ti racconterò a voce qualche ricordo di quei giorni..
 
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view post Posted on 21/8/2021, 21:19     +1   -1
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