Nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Ti ho appena dato pollice su.
Se ragionassimo di fare un motore unicamente a H2 (scusate per il due che dovrebbe stare in basso piccolino ma tant'è) prodotto nella cella elettrolitica tramite la batteria, nella migliore delle ipotesi si andrebbe in pari, ma visto che ci sono attriti, dissipazioni ecc ecc. beh allora lnon solo la macchina non si muoverebbe nemmeno ma il motore non sarebbe in grado di funzionare in modo tale da ricaricare a sufficienza la batteria ed una volta esaurita la carica ... fine della storia.
Ora lungi da me confutare dati oggettivi dei consumi riportati, li prendo per buoni e se sono veri, l'unica risposta è appunto quella che dice EnricoVincenzo, ovvero che l'alternatore probabilmente produce più corrente di quella assorbibile da tutti gli utilizzatori montati a bord, l'eccesso e che venga dissipata in qualche modo e quindi in pratica in questo modo verrebbe recuperata sotto questa forma chimica.
Ora vorrei però vedere se ponendoci in una condizione al limite sull'impiego di utilizzatori (per esempio: ventole interne al massimo, luci di profondità ed abbaglianti accesi, frigorifero, radio a palla, lettore DVD e magari anche un paio di cellulari sotto carica) bene a questo puntoo la batteria tenderebbe a scaricarsi o l'alternatore dovrebbe dare il suo massimo aumentando il carico di coppia e facendo quindi "affaticare" un pelino di più il motore. A quel punto penso che difficilmente si avrebbe il vantaggio nei consumi, ma alla peggio si tornerebbe al pareggio, come se non ci fosse nulla.
Questo tuttavia sarebbe un caso limite (utile eventualmente a tittolo di test) ma che raramente si presenterebbe, mentre nella quotidianità forse il più delle volte si avrebbe la dissipazione di cui sopra e quindi potrebbe essere una cosa sensata in termini di recuperatore energia dispersa.
Ripeto come recuperatore di energia che andrebbe dispersa e non come "fonte" di energia.
Questa faccenda dell'elettrolisi mi fa tornare in mente qualcosa della mia infanzia da giovane "piccolo chimico / bombarolo / ingegnere nucleare in pectore ed in erba" (sempre per non tirare in ballo il buon Red che in quanto ad esperienze "esplosive" mi darebbe la "paga").
Beh per farla breve penso di aver avuto all'epoca non più di 14 / 15 anni quando in sala da pranzo e sul tavolo "buono" misi su un piccolo laboratorio di elettrolisi con tanto di tubi in vetro ad U in modo da separare distintamente H2 e O2 (cosa che a quanto vedo non risulta dai filmati del HHO). Diedi il via al tutto dando corrente all'alimentatore a 12V (sottraendolo al mio baracchino CB), di lì a poco le prime bollicine si formarono e cominciarono ad andare a riempire due appositi recipienti disposti in modo da avere la varia vetreria immersa in acqua per poter meglio verificare la formazione dei due preziosi gas.
A quel punto cosa farne dei due sudati prodotti?
Cosa di meglio che non verificare il reale funzionamento della reazione opposta tanto studiata sui libri di scuola?
Il tutto doveva avvenire in modo "stagno" in modo da non avere dispersioni, quindi anche in questo caso bacinelle d'acqua, beker e recipienti vari mi vennero in aiuto.
Altro problema: come far giungere un innesco di reazione alla miscela esplosiva una volta aperti i rubinettini e uniti i due preziosi gas.
In questo secondo caso utilizzai il piezoelettrico di un vecchio accendino con due fili di prolunga (molto pro-lunga).
Risultato?
Lo spostamento d'aria fece chiudere di schianto la porta socchiusa, inoltre Il botto fu abbastanza grosso da far saltare in aria tutta la vetreria ed ovviamente allagare il tavolo "buono" e la sala da pranzo.
Non vi dico ciò che i famigliari mi dissero, con mia madre che ad un certo punto allargava le braccia e pensava: "beh che ci vogliamo fare? ce lo teniamo così" Il problema è che io cercavo di far capire loro che ero deluso di me stesso perche alla fine mi ero dimenticato di trovare un sistema per verificare il bilancio netto (ovvero la produzione di acqua dalla reazione di combustione).... di acqua ce n'era ovviamente in ogni dove e non era proprio così semplice chiedere alle varie molecoline: ma tu sei figlia della reazione recentemente avvenuta oppure...?.
Quando cercai di far capire a mia madre che avrei dovuto ripetere l'aperimento per cercare di capire e verificare il bilancio netto..... ecco a quel punto ... e beh sì a quel punto la vidi veramente inc@xxatissima.
Per fortuna di mia madre le reazioni nucleari non sono così banali come quelle chimiche, altrimenti chissà come le avrei ridotto la sala quando mi iscrissi ad ingegneria nucleare.
Tornando alla soluzione adottata nei video mi pare che il prodotto dell'elettrolisi non venga tenuto separato e che quindi in camera di combustione venga immessa direttamente la miscela e non il solo idrogeno.