oggi mi è toccato....

a parimerito coi Ducati

I Ducati creano dipendenza e costano uno sproposito di manutenzione, son peggio dell'oppio.
Quando ne guidi una (ma di quelle vecchie però, anni 70/80) ti sembra di essere in paradiso: parli con gli angeli, senti musiche celestiali, in piega raggiungi l'oblio, acceleri e senti il motore che pompa, conti i singoli scoppi che ti danno un calcio al sellino proiettandoti verso la prossima curva, fai l'amore con la leva del freno e ti sembra che la moto raggiunga un orgasmo, la senti contorcersi in mezzo alle tue gambe e sai che arriverà in curva esattamente dove hai previsto, che contro ogni legge della fisica percorrerà la traiettoria che hai impostato senza tradire la tua fiducia, ma ogni tanto ti fermi e ............... cacci gli attrezzi da sotto alla sella e parti alla ricerca di viti e bulloni da smontare da qualche manufatto stradale per riattaccare i pezzi che stai perdendo (purtroppo oggi non trovi più guardrail accomodati col fil di ferro da cannibalizzare per fissare la marmitta che stai perdendo, ma pensi che questo sia il sale della vita, ti fa sentire un novello Mc Giver, ti piace e ti riempie d'orgoglio.
Ma quando la musica celestiale si trasforma in rumore stridulo e sferragliamento, invochi i santi .................... tutti quelli del calendario, snoccioli un rosario intero di imprecazioni e maledizioni e ti voti al demone, questi ha tanti nomi: Beppe, Vanni, Lucio, Mario, ma tutti i ducatisti lo chiamano "meccanico", lui ti venera, sei chi gli paga l'affitto, le bollette, le ferie, le tasse, l'amante, quello che gli riempie ogni giorno il piatto di minestra...........
Io ne ero talmente dipendente che per non rimanere senza ne avevo due.
E' stata dura disintossicarsi, salivo su una 4 cilindri jap e subito scendevo vomitando disgustato , poi ho provato B.M.W. ....... 2 cilindri , freni adeguati , una bella ciclistica , un po' di peso di troppo , una bella erogazione , una sella comoda , una morosa contenta e finalmente ho dimenticato l'indirizzo del diavolo
Solo per abitudine ne ho prese due: purtroppo Ducati oltre ai ricordi ha lasciato anche delle cicatrici.

Non son cose che puoi far solo: (percorrenza annua sui 50.000km circa), sul Darmah partivano i cuscinetti di banco ogni 25.000 km sul Pantah 650 ogni 20.000 l'accoppiata della 5^ marcia, la relativa limatura smerigliava il resto; l'unico esente da problemi era il 350. Poi han fatto il 1.000 con i banchi rinforzati (M.H.R. ed S2) ma li han ritirati dal mercato dopo pochi mesi, a trovarne uno oggi lo paghi come 10 nuove.
Poi negli anni 90 han cominciato a fare motori che sembrano 4 cilindri tanto poco spingono.

Personalmente con tutte le Yamaha che ho provato (ad eccezione dell'FZR1000 ex-up) ho avuto solo problemi e anche Yamaha Italia non considera seriamente i suoi clienti come ad esempio in Francia.
Honda invece fa moto molto belle, affidabili e robuste, belli ed emozionanti da guidare i mono e i bicilindrici, ma le 4 o 6 cilindri sono molto più pesanti delle B.M.W., meno maneggevoli e sui percorsi misti si prendevano la paga da moto con metà dei loro cavalli.
E' una decina d'anni che non vado più in moto seriamente, in compagnia avevamo anche un vicecampione italiano di velocità in salita, dietro di lui il vuoto, ma fra lui e me non ci si è mai messo nessuno (almeno non senza successive divagazioni per campi)

P.S.
Ha corso con Ducati e Laverda e per turismo alternava Guzzi e B.M.W.

Luca, il Def nasce come fuoristrada duro e puro al contrario del 4 Runner il cui target sono le strade veloci, inoltre come ho già scritto altre volte nasce in un paese dove si guida "dall'altra parte", i Def per il mercato del Commonwealth non sono tanto scomodi come i nostri.
Il motore ruvido invece dipende dalla moderna tendenza ai bassi consumi e ridotto inquinamento, cui i nostri 4 Runner non erano soggetti.